17 Juin 2008, 06:52
Oui ils le sont !
je viens de découvrir ton poste, et les racines sont pour moi quelque chose de très important, savoir d'où tu viens n'est pas une chose légère, c'est nos ancêtres qui nous ont fait ce que nous sommes.
Tu sais fée bleue, même si nous sommes républicain par la force des choses, même si nous en sommes convaincus, il ne faut pas pour cela oublier d'où nous venons et ta recherche est très respectable. On dit que ce n'est pas la queue qui fait le cochon, tu as beau couper sa queue il restera un cochon. Je crois que beaucoup de gens ont tendance à renier leurs origines pour se mettre au diapason de la multitude.
Je suis français mais d’origine italienne, pour moi c’est comme si je disais : je suis roux aux yeux noirs, je ne vais pas me crever les yeux parce qu’ils ne sont pas verts.
On est ce que l’on est et le regard ou le jugement des autres n’y changera rien, donc cherche encore, fais aussi ta généalogie et après ça tu pourras vivre mieux CARPE DIEM ! (ici et maintenant).
Pour te montrer que je comprends ta démarche, voici pourquoi j’ai pris mon pseudo (bien sûr ce n’est qu’un extrait, cas la totalité du texte fait presque six pages)
A. Pesce descrive così quello degli Oddone: d'oro all'aquila di nero coronata del campo.
E aggiunge : non so se gli illustri personaggi di questo casato fiorito in Genova fin dal Medioevo, siano discendenti di questa famiglia Rossiglionese. Noto per ciò che può valere, come l'arma sia uguale.
(A.Pesce ,Armi delle famiglie componenti i due Consortili Rossiglionesi, ROMA 1913, Biblioteca della Accademia Urbense di Ovada)
Vedi anche lo Stemmario dell'Abate Franzoni, Biblioteca Franzoniana Genova.
Dalle prime ricerche, si può affermare dunque che gli Oddone traggono origine da una tribù Longobarda installatasi nella zona di Rossiglione dove vivevano come guerrieri nell'ambito della organizzazione statuale del Regno Longobardo (..................................................................................)
Lo stemma è comunque lo stesso,il che fa presumere il legame familiare. Da questo ceppo, probabilmente al seguito dei Doria, si trasferirono a Genova Giovanni de Oddone dottore in ambo le leggi (civile e canonica) figlio del fu Pietro, con i
fratelli Allegro ed Antonio. Ben presto Giovanni diventa uno dei migliori uomini di legge di Genova e ricopre moltissimi incarichi pubblici.
Nominato nelle convenzioni di Diano 1433.
Ambasciatore ai Fiorentini e a Francesco Sforza e Consigl. di S. Giorgio 1437.
Lettore in S. Giorgio e Ambasciatore al Re Renato di Provenza 1438.
Savio delle compere 1441.
Cavallero e officiale delle franchige 1442.
Consigliere 1443.
Consigliere guelfo e capitano dei mercanti popolari 1444.
Consigliere officiale del sale e Savio delle compere 1445.
Accompagn. l'ambasciatore papale 1446.
Cavagliero e Ambasciatore ai Savoia 1447.
Consigliere 1449-1449.
Ambasciatore al Re Renato 1447.
Custode del Catino e Anziano mandato a Savona 1450.
Ambasciatore ai Savoia 1454.
Capitano del popolo grosso 1455.
Abitante in contrada S.Siro 1455.
Podestà di Genova 1460.
Console dei Napoletani 1463.
Era sepolto nella tomba di famiglia nella Chiesa di S. Francesco di Castelletto distrutta, ma di cui rimane il disegno fattone dal Notaio Domenico Piaggio nel suo manoscritto: Epitaphia sepulcra et inscrïptiones cum stemmatibus marmorea et
lapidea existentia in ecclesiis, del 1720, disegno dello stemma e dell'iscrizione lapidea che recita:
Jesus: Johanni Oddone Juris civilis pontificisque consulto, equiti de aurato, et Comiti Palatino, Raphael Andreas Paulus Lodovicus filii gratissimi,
Patri sapientissimo et benemerito, sepulcrum hoc faciendum curaverunt anno Domini
1467.
Lo stemma rappresenta l'Aquila Imperiale a volo abbassato.
Il sepolcro si trovava nel chiostro inferiore.
Di Giovanni si hanno moltissimi documenti anche riguardanti la sua professione.
Il figlio Geromino, studente dei legge a Pavia muore nel 1521 nella loro villa di Multedo. Ma l'abitazione principale si trovava a Genova in contrada "Copertoraria", in seguito nella contrada dei Nobili Gentili,o "Peliparia" (Pellicceria), cioS S. Siro, dove vengono rogati molti atti nella "Caminata", nel
"mezzano" o "scagno" e "scrittoio".
E' una casa con cisterna e botteghe, e ne possiede un altra nel fondaco di San Siro che confina con la casa del fu Antonio Gentile e dall'altra con la casa di Antonio
Pedralbes.Ancora una terza esiste in contrada "Manusola" che appartiene al figlio Raffaele quasi certamente avvocato. Tra i discendenti pi- illustri di Giovanni che era
Cavaliere del "Toson d'oro " e Conte Palatino, oltre ai figli che ricoprirono molte cariche importanti della Repubblica, furono il nipote Vincenzo patrizio Genovese e
Senatore sepolto in Santa Maria di Castello e Giannettino Oddone che fu Doge nel 1677 morto verso il 1700 lasciando erede la sorella Maria Francesca moglie di
Michele Adorno fu Giovanni.
Agli Adorno ed ai loro eredi Cattaneo Adorno rimasero oltre agll'archivio
Oddone (ora nel loro Palazzo di Via Balbi), tutte le proprietà e le ville di Albaro, tra cui quella di Viale Causa 8 , all'angolo con Via delle Sacramentine e quella che da
su Piazza Leonardo da Vinci.
Vi è un altro sepolcro quello di Giovanni Oddone Gentile nella chiesa di san Giuliano d'Albaro prima cappella a sinistra, fatto costruire da detto Giovanni figlio di Giovanni il quale ordina di porre due lapidi in memoria di tale diritto a fronte del
lascito perpetuo da lui fatto ai frati.
In quegli anni le famiglie erano state ascritte agli Alberghi e gli Oddone a quello dei Gentile, però Giovanni ci tiene a far sapere che la famiglia è antica
facendo porre sulla lapide: Johannes Gentilis ex antiqua Oddonum Familia. Inoltre ordina che sul paliotto marmoreo dell'altare figuri l'arma degli Oddone e cioè l'aquila coronata le ali abbassate che si pu. ancora vedere nella detta cappella.
Excuse la longueur.